Riccardo Moresco è il giovane designer di maglieria che ha partecipato all’edizione di Feel the Contest di Pitti Immagine Filati 93, utilizzando per i suoi look i filati per maglieria Filidea della collezione Autunno/Inverno 2024-2025.
Ciao Riccardo, quale percorso di studio e quali esperienze hai intrapreso per diventare un fashion designer?
Il mio percorso è iniziato già durante il periodo dell’infanzia. Fin da piccolo, mia nonna e mia zia – entrambe sarte – mi hanno trasmesso l’amore per la moda e la magia che si nasconde dietro la creazione di capi d’abbigliamento. Rimanevo affascinato da come dei pezzi di stoffa potessero diventare degli abiti con forme e strutture ogni volta diverse.
Dopo il liceo scientifico, ho deciso di intraprendere un percorso di studi che potesse permettermi di tornare alle radici: mi sono quindi iscritto alla facoltà di Design della Moda al Politecnico di Milano, dove ho avuto l’opportunità di immergermi completamente nel mondo della moda. Scegliendo la specializzazione in Knitwear, ho trovato una connessione profonda con il processo creativo che si nasconde dietro la lavorazione a maglia e l’interplay, in un perfetto connubio tra tradizione artigianale e innovazione tecnologica.
Le lezioni, i laboratori, gli incontri con professionisti del settore e l’esplorazione di nuove tecniche di design hanno contribuito a plasmare la mia visione creativa. Nel luglio 2023 ho coronato questo percorso con la laurea triennale, un momento di grande soddisfazione e gratificazione personale.
Ad oggi posso dire che la mia crescita come designer è stata e continua ad essere stimolante e appassionante.
Qual è stata l’ispirazione per i look creati per Feel the Contest?
L’ispirazione per i look creati per Feel the Contest 2023 è scaturita dal brief di quest’anno, “Feel the People“. Questo tema mi ha spinto a esplorare l’autenticità delle relazioni umane, la capacità di svelare la nostra vera essenza e connetterci realmente con gli altri. Ho iniziato a riflettere sul processo di spogliarsi delle maschere sociali che indossiamo ogni giorno e mostrare la nostra vulnerabilità, le nostre fragilità.
Per rappresentare questo concetto, ho creato capi che simboleggiassero il processo di “scoperta” di sé e degli altri. Ho utilizzato principalmente lavorazioni in scarto d’ago e cut-out per rappresentare il concetto di “spogliarsi di fronte all’altro” e la condivisione delle nostre vere emozioni ed esperienze. Inoltre, ho giocato con il concetto di layering, sovrapponendo diversi strati nei capi per rappresentare il processo di andare oltre ciò che vediamo, per scoprire ciò che si nasconde dentro ognuno di noi.
Il mio obiettivo è stato quello di creare capi che trascendessero la moda per diventare vere e proprie rappresentazioni di quella che è stata la mia ispirazione, che raccontassero una storia e suscitassero emozioni nel pubblico.
Quali filati Filidea hai utilizzato? Ti sei trovato in sintonia con i valori del brand di sostenibilità e scelta di fibre naturali e biodegradabili?
Per i miei capi ho avuto l’opportunità di lavorare con l’ampia gamma di filati Filidea che mi hanno affascinato fin dal primo momento. Ho particolarmente apprezzato i filati KOJI, VIRGIL e WALTER.
Sin dall’inizio volevo utilizzare filati naturali e semplici, e Filidea mi ha permesso di utilizzare una materia di primissima qualità mantenendo una certa attenzione alla sostenibilità, uno dei valori principali che condivido. Al giorno d’oggi noi designer siamo chiamati ad avere un occhio di riguardo per la sostenibilità, che deve diventare parte del percorso creativo e produttivo quasi in maniera naturale.
Durante la fase di progettazione e studio dei punti maglia hai dovuto affrontare difficoltà tecniche e modifiche rispetto al progetto originario? C’è qualche risultato ottenuto che ti ha particolarmente soddisfatto?
Le fasi di progettazione e di successiva realizzazione sono state affascinanti e stimolanti. Come ogni designer, ho incontrato alcune difficoltà tecniche che mi hanno spinto a cercare nuove soluzioni. Ho dovuto adattare il design originario per sfruttare al meglio le caratteristiche dei filati scelti, per far sì che ogni capo esprimesse la sua unicità ma senza sacrificare quelle che sono le caratteristiche naturali dei filati.
L’uso del filato VIRGIL è stato particolarmente intrigante. Non avevo mai lavorato a macchina con il lino e scoprire quanto fosse versatile e capace di sorprendermi con i suoi effetti è stata una bellissima sorpresa, facendomi trovare nuove soluzioni per la realizzazione dei capi. Grazie alla lavorazione in scarto d’ago, il lino ha acquisito una lucentezza naturale e una consistenza che ha arricchito i miei capi di riflessi dorati, anche grazie alla colorazione che avevo scelto.
Il filato ACCADEMIA si è rivelato una bellissima scoperta: grazie alla sua elasticità mi ha permesso di realizzare una texture che si modificasse in base al movimento del capo una volta indossato.
Quali sono secondo te le sfide e gli orizzonti di un designer emergente che è chiamato a creare la maglieria dei prossimi anni?
Una delle sfide principali è sicuramente la sostenibilità. Oggi più che mai, i consumatori sono sempre più attenti all’impatto ambientale della moda, e come designer abbiamo la responsabilità di scegliere materiali e processi produttivi sostenibili. Utilizzare fibre naturali e biodegradabili, come ho fatto con i filati Filidea in questo progetto, rappresenta un passo importante verso una moda più ecologica e responsabile.
Sicuramente anche la scelta di lavorare in un ambito come la maglieria permette di trovare soluzioni più adatte: la possibilità di realizzare capi con un unico materiale e senza utilizzo di accessori fa sì che si possa riciclare più facilmente al termine del ciclo di vita del prodotto, riducendo di molto gli sprechi.
In conclusione, essere un designer emergente di maglieria offre opportunità straordinarie per esprimere la propria creatività e lasciare un’impronta nel mondo della moda. Con passione, impegno e un occhio attento alla sostenibilità e all’innovazione, possiamo contribuire a una moda più consapevole, autentica e rispettosa dell’ambiente.